Single Blog

Possono dei grandi giocatori danneggiare il loro sport?

Un paio di settimane fa, in un momento di pausa da un corso, passeggiavo sul lungo mare di una nota località romagnola. Passando davanti ad un campetto di basket, direttamente sulla spiaggia, non ho potuto non notare dei ragazzini che giocavano un forsennato due contro due. Quello che ho visto era sia incoraggiante che scoraggiante. Come potrebbero essere vere entrambe le cose? Lasciatemi spiegare.

Immediatamente ho provato un forte entusiasmo nel vedere quanto si divertissero e fossero coinvolti, mi è sembrato fantastico vedere i più piccoli che giocano il gioco che amo. Stavano sfidandosi Stephen Curry vs Lebron James, nel senso che le due squadre indossavano le magliette dei due migliori giocatori NBA che nel mentre si stavano giocando oltreoceano per le NBA Finals. Quello che mi ha fatto riflettere è il “come” stavano giocando.

Sono rimasto a vederli per circa dieci minuti; nel corso di questo tempo ho potuto notare che nella stessa azione difficilmente facevano due passaggi, per muoversi di 2 metri sul campo venivano effettuati 7 o 8 cambi di direzione in mezzo alle gambe o dietro la schiena, l’azione finiva spesso con un tiro da una distanza notevole dal canestro, il più delle volte non arrivando al ferro. Tutti movimenti per i quali quei ragazzini non erano ancora pronti fisicamente. Appena ho cominciato a riflettere su questo aspetto mi sono detto: “Wow stai invecchiando. Cominci a pensarla come i tuoi vecchi allenatori”

Mi sono venuti in mente immediatamente i commenti di qualche amico e di Mark Jackson, ex allenatore di Stephen Curry, il quale ha dichiarato che il suo ex pupillo sta in realtà rovinando il gioco del basket. Steph o Lebron stanno con la loro grandezza danneggiando il gioco? Micheal Jordan ha mai creato dei danni alla pallacanestro?

La mia risposta è un enorme NO!

La cosa che sta danneggiando il gioco è la mancanza di giovani allenatori qualificati, che lavorano per le giuste motivazioni. Ciò che lo danneggia maggiormente sono i genitori che non insegnano ai loro bambini cosa vuol dire il duro lavoro e non aiutano i loro bambini a rendersi conto che i grandi sono grandi solo per le ore e ore di lavoro che hanno dedicato agli allenamenti. I campioni brillano quando sono sotto i riflettori solo perché si sacrificano duramente nelle palestre vuote e quando nessuno li sta guardando.

Steph non fa male al gioco, in realtà è al suo servizio. E’ bello che i bambini siano su un campetto con la sua maglia e vogliano essere come lui. Ciò che dobbiamo far capire ai bambini è che non basta essere in campo con la maglietta e le scarpe giuste per smazzare cross-over o triple da metà campo. Hanno bisogno di capire che Steph è il giocatore che è solo perché ha speso migliaia di ore in palestra a perfezionare i fondamentali e le sue capacità.

L’unico modo per diventare un grande tiratore è quello di tirare. Si dice che il pane quotidiano del talento di Golden State siano 3.000 tiri al giorno …..  Non è mia intenzione negare a dei ragazzini del sano divertimento su un campetto da basket, la mia preoccupazione è che si sviluppino nuove generazioni che hanno dei modelli da idolatrare senza essere consapevoli di cosa hanno fatto per arrivare a quel livello. E se volete l’insegnamento importante per il giovane atleta è anche questo, se il duro lavoro ha consentito a Curry di primeggiare, se c’è riuscito lui, allora ci posso riuscire anch’io.

Comments (0)

© Copyright 2016 - Stefano Selvini Coach - PIva 03535110120 | Made by R12 Studio

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Leggi l'informativa estesa.