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Il cavallo e la corda

Un uomo stava attraversando una piccola città immersa nella campagna, ad un tratto scorse un cavallo legato con una corda ad una sedia e si sorprese. Si fermò e fu perplesso dal fatto che questa potente creatura venisse tenuta solo da una piccola corda, legata leggermente ad una sedia di plastica. Nessun recinto, nessuna catena, nessun cancello. Era evidente che il cavallo poteva, in qualsiasi momento, eludere la sua costrizione, ma per qualche ragione non lo faceva. Vide quello che sembrava essere il proprietario nelle vicinanze e chiese perché l’animale si limitasse a stare lì e non tentasse la fuga. Disse il proprietario, “quando sono molto giovani e molto più piccoli usiamo la stessa corda di piccole dimensioni per legarli e, a quell’età, basta per bloccarli. Certo, cercheranno di liberarsi, ma presto imparano che non sono in grado. Quando crescono, sono condizionati a credere che non possano fuggire. Credono che la corda possa ancora costringerli, e così facendo non provano più a liberarsi “. L’uomo era stupito. Quest’animale potrebbe in qualsiasi momento liberarsi, ma dato che non crede di esserne in grado, rimane imbrigliato e fermo ad attendere di essere liberato … le sue convinzioni lo portano a fare la stessa cosa ogni giorno credendo che non ci sia altra alternativa.

Questa storia è generatrice di potenti riflessioni.  Nella vita di ogni giorno quante volte noi siamo come quel cavallo impotente? Molti conducono una vita che è basata su credenze che condizionano, che impediscono di cambiare, che fanno sentire incapaci di fare qualcosa per modificare la situazione attuale. Il fatto di aver fallito nel passato ci porta a credere che lo faremo anche nel futuro. Gli ostacoli che ci hanno impedito di raggiungere i nostri obiettivi nel passato, spesso rimangono a futura memoria e ci sembra che questi impedimenti diventino insormontabili. La paura di sbagliare un’altra volta e l’istinto di protezione crescono di giorno in giorno e se non li battiamo in breve tempo si fortificano e si nutrono, diventando compagni di viaggio. Un viaggio verso la mediocrità, verso l’immobilismo, verso l’insicurezza e spesso la depressione.

Cosa potrebbe far uscire il cavallo da questa situazione di empasse?

Il più delle volte gli stimoli esterni non vengono recepiti, chi circonda una persona imbrigliata nelle sue convinzioni limitanti si trova nelle condizioni di non poterla aiutare, perché sarà sorda a messaggi esterni che la spronano a prendere consapevolezza della sua situazione. E’ talmente convinta di non potersi staccare dalla sedia che non perderà tempo a verificare e mettere in dubbio il suo dogma.

Perché situazione d’inerzia possa essere spezzata, è necessario rompere lo schema di pensiero, introdurre una qualche variabile, che permetta di prendere consapevolezza delle potenzialità rinnegate. E questa variabile arriva con l’agire, col muoversi, con lo sperimentare nuove situazioni.

Tornando al caso del cavallo cosa succederebbe se un pericolo improvviso si presentasse di fronte all’animale? La paura e lo spirito di conservazione lo porterebbe ad agire senza pensare a ciò che è possibile o meno. Probabilmente comincerebbe a correre portandosi con sé la sedia. Questa esperienza gli permetterebbe di ripensare e rielaborare le sue convinzioni e la corda non sarebbe più vista come ostacolo insormontabile.

Tutti noi per vincere le nostre resistenze al cambiamento abbiamo quindi bisogno di sperimentare e metterci alla prova. Abbiamo bisogno altresì di una motivazione più forte all’agire, di trovare un valore ben più profondo e radicato, che vinca la convinzione e ci permetta di uscire dal nostro guscio formato dai “non si può” che giorno dopo giorno nutrono la paura di cambiare.

Fare tutto questo da soli? Difficile, per rompere lo schema è importante riconoscere di aver bisogno di supporto. Il coach in questo caso è la persona deputata ad accompagnare chi vuole cambiare nel suo percorso. Il coach, diversamente dai formatori o dai consulenti, non fornisce soluzioni o informazioni nuove, il coach fa vivere esperienze nuove che creano consapevolezza di nuove idee e capacità. Il cliente alla luce delle esperienze maturate, elaborerà nuove convinzioni e di conseguenza nuove soluzioni. L’aspetto che fa la differenza è il fatto che sia stato proprio il singolo soggetto a decidere di applicare nuove strategie, in modo da sentirle veramente proprie ed in modo da difenderle e , per coerenza, seguirle fino in fondo nel futuro.

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